L'IRPEF che premia i ricchi

Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. 
Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.

Costituzione Italiana, Art. 53

L'IRPEF nasce, in ossequio alla Costituzione, come imposta molto progressiva, e fino al 1983 lo è stata.

Ma oggi?

Oggi no: oggi la tassazione beneficia i ricchi e colpisce i ceti medio bassi.




Per capire cosa è successo negli ultimi 34 anni, basta dare un occhio al grafico: le linee rappresentano la "pressione fiscale IRPEF", cioè la percentuale del reddito pagata come imposta totale, tenendo conto di tutti gli scaglioni; la curva blu usa gli scaglioni del 2017, la curva rossa gli scaglioni del 1983 (lire rivalutate in euro [*] ).

La curva del 1983 cresce progressivamente: arriva al 25% per un reddito lordo di 50.000 euro, al 32% per un reddito di 100.000 euro, al 40% per un reddito da 200.000 euro, e poi cresce più dolcemente tendendo, per redditi multimilionari, a un tetto del 65%.

Ora vediamo cosa succede nel 2017:

  • chi guadagna meno di 100.000 euro/anno, rispetto al 1983, paga di più;

Esempio. Prendo 20.000 all’anno lordi: nel 1983 avrei versato 3.720 euro di IRPEF (tassazione al 18,6%), oggi invece ne verso 4.800 (tassazione al 24%)

  • chi guadagna più di 200.000 euro paga di meno;

Esempio. Prendo 400.000 all’anno lordi: nel 1983 avrei versato 191.200 euro di IRPEF (tassazione al 47,8), oggi invece ne verso 165.200 (tassazione al 41,3%)

  • e chi guadagna più di un milione di euro paga MOLTO MENO.

Esempio. Prendo un milione all’anno lordi: nel 1983 avrei versato 566.000 euro di IRPEF (tassazione al 56,6%), oggi invece ne verso solo 423.000 (tassazione al 42,3%), quindi risparmio 143.000 euro. L’equivalente di circa tre stipendi da 3.000 euro al mese: fantastico! Peccato che io non guadagni un milione di euro all’anno: ho sbagliato tutto, dovevo nascere ricca.


A completare il quadro, l'IRPEF in meno pagata dai super ricchi è non stata compensata da quella in più pagata dai lavoratori: la differenza la vediamo ogni giorno in tagli ai servizi, inclusi scuola, sanità e welfare - a scapito di tutti, ma soprattutto delle fasce più deboli. [**]

Lo slogan "meno tasse per tutti" si è tradotto in "meno tasse per i ricchi; più tasse e meno servizi per i lavoratori". Hanno spostato i prelievo dai redditi e dai patrimoni ai consumi, cioè sui redditi medi e bassi, e i ricchi sono stati lasciati liberi di diventare sempre più ricchi.
La famosa forbice della diseguaglianza si allargata sempre più: anche grazie a questo.

E non hanno ancora finito: Berlusconi e Salvini hanno proposto per l'IRPEF un'aliquota UNICA ("flat tax"): Berlusconi al 23%, Salvini addirittura al 15% L'Istituto Bruno Leoni, forte sostenitore della flat tax, ne propone una al 25% (nel nostro grafico, la linea tratteggiata orizzontale).

Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. 
Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.

L'art. 53 della Costituzione italiana oggi è il maggiormente disatteso. 
Nel corso degli ultimi 30 anni, una sequenza di piccoli aggiustamenti nelle modalità di tassazione, nelle aliquote e negli scaglioni, anno dopo anno, ha diminuito il prelievo fiscale sui grandi redditi e grandi patrimoni, scaricando i costi dello Stato sui lavoratori: quelli con redditi RELATIVAMENTE più alti, fino a 75.000 euro lordi/anno, subiscono una pressione fiscale pari o superiore a quella dei multimiliardari; quelli con redditi inferiore soffrono il taglio dei servizi dovuto al fatto che "i ricchi" si sono generosamente autoridotti le tasse.

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[*] Per confrontare con gli attuali gli scaglioni del 1983, oltre naturalmente convertire lire in euro, sono stati rivalutati aggiungendo agli importi l'inflazione cumulativa, che dal 1982 al 2016 vale il 229% (fonte: http://it.inflation.eu/). Per i redditi molto bassi, bisognerebbe tener conto che esistono correttivi (no tax area e detrazioni); ma cambia poco.

[**] In realtà la situazione è ancora più squilibrata. Redditi annui dai 300.000 euro ai parecchi milioni difficilmente sono soggetti completamente all'IRPEF: la maggior parte proviene piuttosto da rendite finanziarie, dividendi, affitti. Ebbene, i proventi da rendite finanziarie e i dividendi sono tassati AL MASSIMO al 26%, e la cedolare secca sugli affitti è al 21%. Questo abbassa la pressione fiscale sui redditi multimilionari agli stessi valori di quella su un lavoratore che guadagni 30.000 euro lordi all'anno.



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Nota tecnica: fonti e algoritmi con cui sono stati ricavati il grafico e i conteggi
Dati sul gettito fiscale:
Aliquote IRPEF 1983 e 2017:
Inflazione cumulativa 1982-2016:
(la percentuale di ogni anno dal 1983 al 2016 e' stata divisa per 100, sommata a 1, e i risultati moltiplicati fra loro.)
Algoritmo e comandi per il plot (dal quale si ricavano i conteggi) in script gnuplot

Commenti

  1. E sarà sempre peggio, visto che la sinistra non fa piú il suo dovere

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  2. L'articolo dimostra l'amara realtà incostituzionale e in piena coerenza con l'articolo 25 del vecchio statuto albertino!

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  3. Questi sono i risultati di avere avuto al governo gente legata a doppio filo con l'alta finanza ( e con i grandi evasori ). Sull'Irpef poi Renzi ci ha messo il suo contributo. Non a caso la pubblicità martellante in TV della Banca Mediolanum ( ex Berlusconi ) mi va sulle scatole. .

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  4. COME RIFORMARE LE PENSIONI DANDO UNA PENSIONE DI BASE FISCALE PER TUTTI, LA PENSIONE CONTRIBUTIVA ED IL REDDITTO DI DISOCCUPAZIONE PER TUTTI I DISOCCUPATI ?

    L’Inps raccoglie i contributi dai lavoratori, il 33% dei redditi, una follia, che dovrebbero essere utilizzati per pagare le pensioni contributive, invece li usa per pagare le pensioni sociali, le pensioni di invalidità, le pensioni baby, le pensioni d’oro, le pensioni retributive, i vitalizi, la mobilità, la maternità, tutti servizi sociali che non hanno versato contributi e spetterebbero al Fisco non ad un ente di previdenza contributiva.

    L’Inps spende 264 MLD di eu l’anno, di cui 64 MLD per l’assistenza e 38 MLD di Eu in più sulle pensioni retributive, che non rispettano i contributi versati.

    Ma allora come si può risolvere questo problema ? Ma è molto semplice.

    Separando l’assistenza dalla contribuzione contributiva, lasciandola di pertinenza al Fisco, e poi, ricalcolando tutte le pensioni sul contributivo invece che sul retributivo, si tagliano 64 MLD + 38 MLD = 102 MLD di Euro di spesa Inps, che potrà erogare solo pensioni contributive, potrà portare il contributo mensile sul reddito da 33% al 15%, lasciando il 18% del salario in più nelle tasche dei cittadini e potrà abbassare l’età pensionabile da 67 a 62 anni, lasciando oltre 2 milioni di posti di lavoro liberi a favore dei giovani.

    A questo punto sarà il Fisco ad erogare le pensioni sociali e quelle di invalidità, creando una pensione di Base Fiscale di 1.000 Eu mese per tutti i 18 milioni di pensionati, per un costo di 216 MLD. Le pensioni sociali e quelle di invalidità non sono regalate, sono state pagate con le tasse, ma non solo le tasse sul reddito, 23%, ma anche le tasse sui consumi che sono il 64,8% + il 22% di Iva su tutto ciò che acquistiamo.

    Oltre alla Pensione Fiscale di Base viene istituito il Reddtito di Disoccupazione, pari a 500 Eu mese, per tutti i disoccupati, che scenderanno dagli attuali 12 milioni a 7 milioni, con un costo di 42 MLD di Euro l’anno, grazie al prepensionamento di 2 milioni di lavoratori dai 62 anni, dai 2,5 milioni di giovani costretti allo studio fino a 19 anni, ed ai 500mila giovani impegnati per 12 mesi nel servizio di Leva e Civile obbligatorio per tutti uomini e donne.

    Quindi avremo :

    1) Pensioni contributive Inps con un contributo del 15% sul reddito pari a 162 MLD, che si sommano a quella fiscale di base.

    2) Pensioni di Base fiscale di Eu 1.000 mese per 18 milioni di pensionati, età 62 anni pari a 216 MLD

    3) Reddito di disoccupazione 500 Eu mese per 7 milioni di disoccupati pari a 42 MLD

    Le coperture :

    Grazie al taglio del 50% di tutte le tasse, Irpef da 23% a 15%, Inps da 33% a 15%, indirette da 64% a 32%, iva da 22% a 10%, tasse sulle imprese da 70% a 32% tutto compreso, avremo 400 MLD di Eu l’anno in più nelle tasche di tutti i cittadini, che andranno a creare nuovo gettito, e un taglio delle tasse che paga anche lo stato, sui dipendenti e sulle fatture dei suoi fornitori di beni e servizi.

    Nello Specifico :

    1) Nuovo Gettito su 400 MLD di taglio tasse = 160 MLD
    2) Gettito su nuova occupazione 2 milioni di pensionati in più = 42 MLD
    3) Nuovo gettito da recupero evasione fiscale = 78 MLD
    4) Recupero di parte degli sprechi della spesa pubblica = 73 MLD
    5) Deficit sul Pil del 3% = 56 MLD

    TOTALE COPERTURE 409 MLD (nuovo gettito totale 809 MLD) Moneta Pubblica

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  5. L'irpef è solo una delle 4 tasse, imposte, tasse, contributi, ed è la più piccola IRPEF 23% - INPS 33% POI SUI CONSUMI INDIRETTE 64,8% + IVA AL 22%, poi Casa, Bollo, Tiket, Canone, Rifiuti.....totale 88% di tasse a cittadino, è possibile vivere bene e fare economia col 12% della ricchezza che lo stato ci lascia ?

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